Percorso cicloculturale Casciago – Morosolo

Pagina dedicata al percorso cicloculturale Casciago - Morosolo

Clicca sul seguente pulsante per consultare il PDF informativo:

Progetto pista ciclabile definitivo

Per dettagli sul tour “Dal bosco al Lago” cliccare QUI

PROGETTO: NUOVO TRATTO DI PISTA CICLO-PEDONALE CASCIAGO-MOROSOLO

PREMESSA

La realizzazione dell’itinerario ciclo-pedonale rappresenta un’opportunità di valorizzazione ambientale, oltre ad un miglioramento di fruizione del territorio e al collegamento dei due paesi, con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale incentivando la mobilità sostenibile.
Il percorso progettato, di lunghezza complessiva di circa 13 km, consente un ottimo collegamento tra le diverse parti del paese ed anche un collegamento funzionale significativo con la stazione
ferroviaria, le scuole, i parchi, il comune e il sentiero 10 del Campo dei Fiori e il Lago di Varese

OBIETTIVI E CRITERI GENERALI DEL PROGETTO

Il progetto persegue i seguenti obiettivi cardine:
• incrementare l’estensione delle piste e degli itinerari ciclabili; (collegamento con la pista realizzata dal Parco Campo dei Fiori – sentiero 10 e il Lago di Varese)
• aumentare l’uso della bicicletta per gli spostamenti di tutti i giorni; (scuola, parchi e stazione)
• ridurre l’incidentalità e aumentare la sicurezza percepita dai ciclisti;
• diffondere l’informazione, la comunicazione e la formazione, per favorire una reale cultura della bicicletta.
• incentivare i ragazzi all’uso della biciletta tramite corsi di educazione stradale e mountainbike
• realizzare itinerari cicloturistici per attrarre più visitatori, far conoscere il territorio e fornire ai cittadini luoghi e occasioni per il tempo libero; ( fontanelle, chiesa, Villa Castelbarco, Chiesetta di
sant’Eusebio e parchi) tra i quali troviamo:

CHIESA DI SANT’EUSEBIO:

La chiesa di Sant’Eusebio si trova a Casciago, nella parte bassa del paese, e domina con il suo campanile una piccola altura situata lateralmente alla Via Giuseppe Mazzini. Dalla sommità del
piccolo rilievo è possibile godere del panorama circostante, spaziando con lo sguardo dalle pendici del massiccio del Campo dei Fiori e del Sacro Monte, cogliendo il profilo di villa Valerio e di villa
Castelbarco Albani. Le prime notizie su questo edificio sacro risalgono alla seconda metà dell’XI secolo. Nei secoli successivi, testimoniato dalle varie visite pastorali tra cui quella di S. Carlo Borromeo nel 1574, si rileva il cattivo stato di conservazione e la necessità di lavori, che vennero realizzati a partire dal XVII secolo e che si conclusero nel Settecento con la decorazione a lesene della facciata. Fu chiesa parrocchiale fino all’inaugurazione della chiesa dei Santi Agostino e Monica nel 1938. La chiesa presenta un impianto planimetrico semplice in linea con l’epoca di costruzione, composto da un’aula rettangolare voltata e da un presbiterio rialzato, da cui si accede alla sagrestia. Nel complesso scultoreo posto sull’altare maggiore, realizzato in marmo policromo, è conservata una statua lignea di S. Eusebio del Seicento, un tempo collocata all’esterno, sul portale di ingresso. Degno di nota il campanile esterno in pietra, separato dalla chiesa e scandito verticalmente da monofore.

CHIESA DI SANT’AMBROGIO (Morosolo) Sec. XVI

La più antica attestazione scritta dell’esistenza della chiesa di Sant’Ambrogio di Morosolo è data da un documento del 1179.
La chiesa di Sant’Ambrogio è citata nel Liber notitiae sanctorum Mediolani, risalente alla fine del XIII secolo (Liber notitiae, Vigotti 1974). San Marco di Morosolo è attestata come “capella” alla fine del XIV secolo nella pieve di Varese (Notitia cleri, 1398); nel 1564 è ricordata la “rettoria” di San Marco e Sant’Ambrogio (Liber seminarii, 1564), sempre nella pieve di Varese.
All’epoca della visita di San Carlo Borromeo, effettuata il 17 agosto 1574, la chiesa era provvista di beni notevoli: sessantotto appezzamenti di terreno, la casa del sacerdote, un’altra casa con stalla, che insieme producevano una rendita di circa 600 lire annue. L’arcivescovo fu ricevuto dal rettore Giacomo Antonio de Blancis, che divenne successivamente parroco di Morosolo. Uno stato
d’anime del 1596 ci fa sapere che il paese aveva 113 abitanti, cui si univano altre 54 persone residenti in una frazione (Bascapè, 1971).

CHIESA DI SAN GIOVANNI

è di epoca romanica e risale a prima del XII secolo, La chiesetta, sita su un fianco di una collina, si presenta con un piccolo impianto rettangolare, con il campanile sul fianco sinistro e cappelle
laterali. Frutto di rimaneggiamenti e modifiche, la chiesa ha però origini romaniche. La facciata è a capanna ma l’aggiunta dei corpi laterali la rende a salienti. Intonacata di colore giallo si distingue dal resto della chiesa e dal campanile, di colore chiaro. Tutta la superficie della facciata è decorata con bugnato liscio orizzontale e, nella sezione superiore, si trova una vetrata a lunetta.

VILLA CASTELBARCO

La Villa Castelbarco Albani si trova a Casciago, immersa in un ampio giardino, ed è oggi sede del municipio. Costruita intorno alla metà del 1700, da dimora rustica divenne presto una villa di delizie, passando sotto la proprietà di varie famiglie che la modificarono secondo il loro gusto estetico. L’edificazione della villa risale a metà del Settecento. Nel corso dei secoli ha subito
interessanti modifiche e ampliamenti coerenti alle mode e agli stili dei vari momenti storici, fino ad arrivare all’aspetto e alle dimensioni che vediamo oggi. Nel corso degli anni i rifacimenti sono sempre stati accompagnati da una particolare attenzione per le trasformazioni del giardino, sebbene parte fondamentale del contesto, oggi notevolmente ridotto a causa delle lottizzazioni e vendite effettuate intorno alla metà del 1900. L’aspetto della villa è frutto di grandi interventi: nata come dimora rustica, funzionale anche come azienda agricola, fu resa villa di delizie, dotata di terrazzo panoramico, numerose porte-finestre, un cortile interno e un balcone per ognuna delle tre facciate, dove sono visibili le aggiunte di gusto liberty. Gli interni sono stati modificati per accogliere gli uffici comunali, come la sala da biliardo, ma lo splendore del salone da ballo resta ancora oggi immutato, anche grazie al restauro del 2018.

FONTANILE DELLA VALLETTA

Adagiato in una valletta tra le fronde degli alberi e le sponde del Torrente Valle Luna, il fontanile porta la sua acqua nel vecchio lavatoio, per poi immettersi nel corso d’acqua attraverso al chiusa della vasca. Ecco come il piccolo canale e l’alveo creano una cornice a questo luogo, indubbiamente suggestivo ed incredibilmente vicino al centro abitato

PONTE DEL DIAVOLO

È il Ponte del Diavolo, al culmine del sentiero 21 del Parco del Campo dei Fiori; è un piccolo angolo incontaminato di Morosolo, frazione di Casciago Partendo dal fontanile di Casciago, detto della “Valèta”, alle spalle della chiesa di Sant’Agostino e Monica, si prosegue verso la Chiesa di Sant’Eusebio, si continua verso il Ronco, passando sopra il ponte che sovrasta la ferrovia, immersi nei campi di grano.
Si può passare sotto il Ronco, azienda agricola dove si possono trovare cavalli, capre, mucche e vitelli e si prende il sentiero verso sinistra che si infila nel bosco, per poi sbucare a Casarico e proseguire verso Morosolo;


In merito agli aspetti tecnici e progettuali si fa riferimento alla normativa vigente:
• Decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 – “Nuovo Codice della Strada”;
• Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 – “Regolamento di esecuzione ed attuazione del N.C.S.”
• Direttive Ministeriali per “Redazione, adozione ed attuazione dei Piani Urbani del Traffico” (G.U. n. 146 del 24 giugno 1995) per l’applicazione, in ambito urbano, delle disposizioni contenute nell’art. 36 del Codice della Strada
• Legge 19 ottobre 1998, n. 366 – “Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica”
• Decreto Ministeriale 30 novembre 1999 n. 557 – “Regolamento per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili”
• Decreto Ministeriale 5 novembre 2001 – “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”
• Decreto Ministeriale 19 aprile 2006 – “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”
• Decreto Legislativo 15 marzo 2011 n. 35 – “Gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali”
• Decreto Ministeriale 2 maggio 2012, n.137 – “Linee guida per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali” Decreto Ministeriale 2 maggio 2012, n.137 – “Linee guida per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali”.

INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED URBANISTICO

Il comune si estende su 4 km² e conta 3 865 abitanti , confina con i comuni di Luvinate, con Varese, dove dalla frazione di Calcinate del Pesce raggiunge la ciclabile del lago di Varese o il Borgo di Mustonate, perla dei ciclisti, mentre a nord dal percorso 10 del Campo dei Fiori, raggiungendo la località “ POGGIO” molto frequentata dai ciclisti per il collegamento con i percorsi naturalistici.

DESCRIZIONE

Centro collinare, di origine medievale, che ha affiancato un discreto sviluppo industriale alle tradizionali attività agricole. La comunità dei casciaghesi presenta un indice di vecchiaia nella media ed è quasi tutta concentrata nel capoluogo comunale, che fa registrare un processo di forte espansione edilizia. Il territorio comunale ha un profilo irregolare in cui le variazioni altimetriche passano dai 250 a 453 metri. Ricco di corsi d’acqua tra cui Rio Tinello, che forma un “cañon” con pittoresche cascate e ponti rocciosi, si estende su un pendio degradante verso il lago di Varese, conferendo al centro abitato un andamento plano-altimetrico tipicamente collinare. Lo stemma comunale, la cui concessione ufficiale è avvenuta con Regio Decreto, è dominato dall’immagine di una torre medioevale posta sulla verde pianura.

Informazioni generali: Casciago
Regione: Lombardia
Provincia: Varese
Distanza da Varese: 4 km
Cap: 21020
Prefisso: 0332
Indirizzo Municipio: Largo Alcide De Gasperi, 1
Altitudine: 426 m s.l.m.
Latitudine: 45.835005
Longitudine: 8.781792

Situata nella zona centrale del territorio provinciale, sorge al confine con il capoluogo di provincia, tra i comuni di Varese, Gavirate e Luvinate. Le strade statali da cui è servita, la n. 341 Gallaratese e la n. 233 Varesina, sono poste a 4 chilometri. A soli 5 chilometri il casello di Varese dà accesso all’autostrada A8 Milano-Varese, mentre i collegamenti ferroviari, gestiti dall’azienda Ferrovie Nord Milano, sono assicurati dalla stazione locale, posta lungo la linea Milano-Laveno Mombello. L’aeroporto di riferimento (almeno fino al 1998) per i voli nazionali dista 69 chilometri, mentre a 29 chilometri si trovano le strutture dell’aerostazione di Milano/Malpensa, che garantisce un’ampia varietà di collegamenti intercontinentali. Il terminale marittimo, commerciale e turistico di riferimento dista 196 chilometri ed è una delle più attrezzate ed efficienti infrastrutture a livello nazionale. Compresa nel Parco naturale regionale del Campo dei Fiori, per il commercio, i servizi e le necessità di ordine burocratico-amministrativo si rivolge al capoluogo di provincia.

STORIA

Se ne ha traccia già dall’antichità e precisamente dai tempi dell’impero romano ed in particolare dall’epoca della conversione di Sant’Agostino, nell’anno 387. Il toponimo è da ricondurre al non attestato Castilliacus, a sua volta da confrontare con il latino CASTIUS, che avrebbe originato Castillius. A questo sarebbe stato aggiunto il suffisso aggettivale -acus. Per lungo tempo si è ipotizzato che l’origine del toponimo è legata all’iscrizione “Antico Cassiciaco”, riportata su di una lapide sita all’interno della chiesa di Sant’Agostino e Santa Monica, la cui traduzione in latino risulta essere “Cassiacicum”: è appunto “Rus Cassiciacum” la località in cui Sant’Agostino, nelle proprie memorie, ambienta gli ultimi mesi di riflessione prima del battesimo. Tuttavia lo studioso Olivieri nega tale ipotesi, adducendo considerazioni che tengono conto dell’evoluzione fonetica del nome.
Nel 1843, in una lettera di Alessandro Manzoni indirizzata a tale abate Poujoulat, che stava raccogliendo notizie per scrivere un’opera sulla vita di Sant’Agostino, si legge che sulla base delle dichiarazioni del Santo, nonché di logiche osservazioni inerenti al nome, era da ritenere che “Cassiacicum” e Casciago costituissero la medesima località. Il Manzoni non si limitò a ricostruire l’origine del toponimo ma visse per qualche tempo in una frazione del territorio comunale, come attesta la dedica incisa su una lapide ritrovata nella villa che ospitò l’illustre scrittore. Sono da ricordare, tra i monumenti: la torre Rampegna, di epoca medievale, la chiesa di Sant’Eusebio, con il campanile in stile romanico, la chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Agostino e a Santa Monica, consacrata nel 1938, e Villa Castelbarco, sede dell’attuale palazzo comunale.

ECONOMIA

L’economia locale non ha abbandonato le tradizionali attività agricole: si coltivano cereali, ortaggi e foraggi; è praticato con successo anche l’allevamento. L’industria è presente nei comparti tessile, metallurgico, elettronico, edile e automobilistico; non mancano aziende impegnate nella fabbricazione di apparecchi medicali e articoli in gomma. Il complesso delle attività produttive
determina un livello di reddito tale da giustificare la presenza di uno sportello bancario; tra le attività di servizio figurano anche la fornitura di software e una radio locale. Privo di servizi
pubblici di particolare rilievo, il comune dispone di due asili nido. Le strutture scolastiche presenti offrono la possibilità di frequentare tutte le classi della scuola dell’obbligo ed il servizio di biblioteca consente agli abitanti di approfondire le loro conoscenze. Nella dotazione di impianti sportivi non si segnalano elementi degni di particolare considerazione. Le strutture ricettive a
disposizione assicurano la ristorazione e il soggiorno dei visitatori, mentre il complesso delle strutture sanitarie garantisce il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario
spostarsi.

RELAZIONE

La zona, di particolare rilevanza ambientale per la vicinanza al lago di Varese, offre un’infinita gamma di itinerari e affascinanti escursioni nel Parco naturale del Campo dei Fiori. Le relazioni con
il capoluogo di provincia sono particolarmente intense e la vedono dipendere da questo per proseguire gli studi, per fare acquisti usufruendo di una rete commerciale più articolata e competitiva, per il lavoro, per l’espletamento di pratiche burocratiche e per alcuni servizi qualificanti, tra cui l’assistenza sanitaria. Il paese si anima nel corso dell’estate con i concerti di musica classica, mentre non si segnalano altre iniziative capaci di attirare l’attenzione dei visitatori.
La festa del Patrono, Sant’Eusebio, ricorre il 1˚agosto.

Pagina aggiornata il 27/06/2024

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri
Salta al contenuto principale